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Mamma!
Nella vita a volte è necessario saper lottare, non solo senza paura, ma anche senza speranza.
Sandro Pertini

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15/03/15

Le buone e le cattive Intenzioni

Le buone intenzioni


Qui si inseriscono una tipologia di fratelli che definirei gli ingenui che detta così potrebbe dare l'idea che siano innocui e invece la realtà è ben diversa. Gesù Cristo aveva chiesto agli apostoli chi pensavano che fosse. Pietro disse apertamente: “Tu sei il Cristo, il Figlio dell’Iddio vivente”. Gesù lodò Pietro per quello che aveva detto. Ma quando Cristo disse ai discepoli che doveva soffrire molte cose ed essere messo a morte a Gerusalemme, la notizia fu talmente inaspettata che Pietro, preso da parte Gesù, lo rimproverò dicendo: “Sii benigno con te stesso, Signore; tu non avrai affatto questo destino”. Gesù gli rispose: “Va dietro a me, Satana! Tu mi sei una pietra d’inciampo, perché pensi non i pensieri di Dio, ma quelli degli uomini”. (Matteo 16:13-23) Chiaramente Pietro mancava di conoscenza, di intendimento. Le sue intenzioni erano buone, ma questo non bastava. Potrebbe capitare qualcosa di simile nella congregazione odierna ? Certamente. Come abbiamo detto all'inizio la buona intenzione è un peccato di ingenuità, essa poi è il risultato della superficialità. Una buona intenzione se frutto di scarso discernimento potrebbe essere disastrosa come quella ambulanza che ha ucciso la persona, che doveva soccorrere, investendola. Nessun cristiano consapevole vorrebbe macchiare la sua coscienza di un simile errore. Notate che Gesù ha insultato molti in modo veemente e diretto, ma nessuno dei suoi oppositori lo ha mai chiamato Satana. Pietro non era un unto ?  Io non so perchè, cari fratelli, ma mi sono fatto l'idea che è peggio una buona intenzione che una cattiva intenzione.

Le cattive intenzioni


La venuta del Messia mise in risalto la natura compassionevole della giustizia di Geova. Come predetto dal profeta Isaia, Gesù insegnò la giustizia divina e visse in armonia con essa. È chiaro che la giustizia di Dio include il trattare con tenerezza coloro che sono abbattuti. In questo modo Geova si assicura che i più deboli non vengono meno al punto da non potersi più riprendere. Gesù, il “servitore” di Geova, venne sulla terra per ‘far conoscere alle nazioni’ questo aspetto della giustizia divina. Lo fece soprattutto dandoci un esempio vivente di ciò che significa la giustizia di Dio. In qualità di “germoglio giusto” del re Davide, Gesù fu ansioso di ‘cercare il diritto ed essere pronto nella giustizia’. — Isaia 16:5; 42:1-4; Matteo 12:18-21; Geremia 33:14, 15. Nel I secolo E.V. questo chiarimento della natura della giustizia di Geova era particolarmente necessario. Gli anziani e i capi religiosi giudei — gli scribi, i farisei e altri — proclamavano e dimostravano di avere una veduta distorta del diritto e della giustizia. Di conseguenza la gente comune, impossibilitata a vivere secondo le norme imposte dagli scribi e dai farisei, probabilmente immaginava che la giustizia di Dio fosse irraggiungibile. (Matteo 23:4; Luca 11:46) Gesù dimostrò che non era così. Scelse i suoi discepoli fra la gente comune e insegnò loro le giuste norme di Dio. — Matteo 9:36; 11:28-30. La cosa è molto seria. Saper distinguere fra i veri e i falsi ministri è questione di vita o di morte. E non è un’esagerazione! Nel suo famoso Sermone del Monte Gesù avvertì: “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in manto da pecore, ma dentro sono lupi rapaci”. — Matteo 7:15 Ebbene si, triste a dirsi ci sono fratelli che si comportano in modo molto scorretto nei confronti dei loro fratelli ed anche con i disassociati in modo tale da essere la causa della loro vessazione e angustia. Quando poi questi fratelli sono dei nominati allora è l'intera congregazione a soffrirne. Il tempo per dire basta a questo tipo di angherie è arrivato a nessun cristiano consapevole deve essere concesso ancora di continuare con questo atteggiamento superficiale che toglie lo spirito santo di Dio dalle congregazioni.