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07/03/15

TDG : RUSSEL E LA LIBERTA' Di PENSIERO E PAROLA




RUSSEL E LA LIBERTA' Di PENSIERO E PAROLA



Nell'organizzazione che vorrei ......la libertà di pensiero e di parola di ogni persona verrebbe rispettata al massimo, come ai tempi del nostro caro ed amato Pastore Russell, giustamente definiti da qualcuno su questo blog "magnifici tempi"!!! Ed era proprio così!!!  Oggi, condividerò con voi alcune perle di saggezza biblica tratte dal Vol.6 degli Studi sulle Scritture di Russell, perché, come disse C.A Wise di Indianapolis ai funerali di quel gran ricercatore di verità: "Le sue parole gentili ed amorevoli e le sue nobili azioni continueranno a vivere; e lui, anche se è morto, parla ancora"!!!
Gli incontri tra cristiani
    Ed oggi a distanza di oltre cent'anni ci parla ancora. E che cosa ci dice? Ci dice che nell'organizzazione che vorrei... : " Dovrebbero esserci incontri regolari frequenti in cui si potrebbero offrire a chiunque ragionevolmente ampie occasioni di presentare quello che possa credere che sia una visione differente della verità da quella che è generalmente detenuta e approvata dall'Ecclesia.       .....

    A prescindere da quanto ci sentiamo sicuri di possedere la verità, non sarebbe di certo saggio se chiudessimo e bloccassimo la porta dell'interrogazione e delle espressioni contrarie come ad escludere tutto ciò che potrebbe essere considerato errore dal leader dell'incontro o dall'intera congregazione. Dovrebbe prevalere solo una limitazione per un'esclusione completa, vale a dire che le adunanze delle Nuove Creature non servono per prendere in considerazione argomenti di natura secolare, scienze e filosofie mondane, ma solamente lo studio della rivelazione divina; e per tale studio della rivelazione divina la congregazione dovrebbe, per prima cosa, per ultima cosa e sempre, riconoscere la differenza tra i principi fondamentali delle dottrine di Cristo (che non è permesso a nessun membro cambiare o alterare, e per i quali non è permesso a nessun membro di dare l'approvazione perché vengano messi in dubbio) e la discussione di dottrine avanzate, che debbono essere in completo accordo con i principi fondamentali. 
NON CRITICONI ,
MA RAGIONEVOLI E PACIFICATORI
    Questi ultimi dovrebbero avere a profusione sempre complete opportunità di essere ascoltati e ci dovrebbero essere incontri nei quali poterli ascoltare. Tuttavia ciò non vuol dire che si dovrebbero ascoltare in continuazione e che si dovrebbe permettere a qualche individuo di confondere e distrarre ogni incontro e ogni argomento con qualche particolare idea fissa. Che la sua idea fissa abbia il suo giusto momento per essere ascoltata e che ci sia una discussione giusta al momento appropriato, alla presenza di qualcuno ben preparato nella Verità, e se viene esclusa dalla congregazione come idea non biblica, e se il promotore del concetto non è convinto della mancanza di riscontro biblico nell'idea, che almeno si trattenga dall'imporre l'argomento all'attenzione della Chiesa per molto tempo (forse un anno) allorché, senza essere improprio, potrà richiedere un'altra udienza, che può venire accordata o meno, a seconda che la congregazione pensi che la questione sia degna o meno di udienza e di ricerca. .....

    Stando così le cose, tutte le domande, tutte le risposte, tutti i commenti, negli incontri dove partecipano diverse persone, dovrebbero essere per tutta la compagnia presente... Pertanto, dopo aver espresso il suo punto di vista, ciascuno deve tranquillamente ascoltare le vedute degli altri e non sentirsi chiamato a dibattere e a riaffermare la sua posizione già enunciata. Avendo fatto uso della sua opportunità, ognuno deve confidare nel Signore perché guidi, insegni e mostri la verità, e non dovrebbe insistere che tutti debbano arrivare a vedere ogni particolare come lo vede lui, e neppure come lo vede la maggioranza. "Su ciò che è essenziale, l'unità; su ciò che non è essenziale, la carità" è il regolamento giusto da seguire."

Studi sulle Scritture Vol.6 La Nuova Creazione di C.T. Russell 1904, pp 311, 314,322,323

 Quindi ai tempi Russell  la libertà di pensiero non solo non era vietata, ma veniva incoraggiata!!! Anzi costringere le persone a pensarla alla stessa maniera era considerata una cosa sbagliata!! Al riguardo, Russell, scriveva:

"Lo sforzo di costringere tutti gli uomini a pensare alla stessa maniera su ogni argomento culminò nella grande apostasia e nello sviluppo del grande sistema papale" (w 1/9/1893)

 Unità scritturale

    "L'unità della fede è desiderabile; è da essere perseguita con impegno; ma non il tipo di unità cui il mondo generalmente aspira. L'unità deve essere secondo le linee della "fede data un tempo ai santi" nella sua purezza e semplicità e in piena libertà per ciascun membro di assumere punti di vista differenti su punti di minore importanza e assolutamente senza nessuna istruzione riguardo alle speculazioni, alle teorie umane, ecc.

L'idea di unità contenuta nelle Scritture si basa sui principi fondamentali del Vangelo.

(1) La nostra redenzione per mezzo del sangue prezioso e la nostra giustificazione mediante la dimostrazione della fede in ciò.

(2) La nostra santificazione, la dedicazione al Signore, alla verità e al loro servizio, incluso il servizio dei fratelli.

(3) Senza questi elementi essenziali, su cui si deve richiedere l'unità, non ci può essere nessuna fratellanza come descritta dalle Scritture; su qualsiasi altro punto si deve accordare la più piena libertà, tuttavia, con un desiderio di vedere, e di aiutare gli altri a vedere, il piano divino in ogni sua caratteristica e in ogni suo dettaglio. In tal modo ogni membro del corpo di Cristo, mantenendo la sua libertà personale, è così completamente dedicato al Capo e a tutte le membra che sarà suo piacere offrire tutto, anche la vita stessa, per loro. ....


L'amore del Cristo unisce , nient'altro regge al confronto



    L'Apostolo dichiara che è il piacere del Signore che non vi sia nessuno scisma nel corpo, nessuna spaccatura, nessuna divisione. Con i metodi umani le divisioni sono inevitabili, eccetto per quanto riguarda il periodo di trionfo del Papato, quando il sistema nominale divenne potente e usò metodi drastici di persecuzione nel trattare con coloro che non erano completamente d'accordo con esso. Quella, tuttavia, era un'unità di forza, di costrizione: un'unità esteriore e non un'unità del cuore. Coloro che il Figlio rende liberi non possono mai partecipare di cuore a unioni di questo tipo nelle quali la libertà personale è totalmente distrutta. La difficoltà con le denominazioni Protestanti non è che esse sono troppo liberali e, per questo motivo, si sono separate in molti frammenti, ma piuttosto che esse hanno ancora molto dello spirito dell'istituzione madre senza possedere il potere che ella esercitava una volta per soffocare e sopprimere la libertà di pensiero. 



    Senza dubbio, sorprenderemo molti dicendo che invece di avere troppe divisioni o spaccature del tipo che vediamo ora dappertutto, il bisogno reale della Chiesa di Cristo è ancor più libertà, finché ciascun membro individuale sarà libero e indipendente da tutti i vincoli umani, dai credi, dalle confessioni, ecc. Con ciascun singolo Cristiano che rimane saldo nella libertà con cui è stato fatto libero dal Signore (Gal. 5:1; Giovanni 8:32) e ciascun singolo Cristiano unito nella lealtà al Signore e alla sua Parola, molto presto si discernerebbe l'unità originaria che le Scritture hanno inculcato e tutti i veri figli di Dio, tutte le membra della Nuova Creazione, si troverebbero attirate un membro all'altro similmente libero e si troverebbero legate a vicenda dai legami dell'amore molto più fortemente di quanto non siano legati gli uomini nei sistemi e nelle società terrene. "L'amore di Cristo ci costringe" [ci tiene insieme, Concordanza di Young]. II Cor. 5:14"



Studi sulle Scritture Vol.6 La Nuova Creazione

di C.T. Russell 1904, pp 240,241


S.D.
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