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Nella vita a volte è necessario saper lottare, non solo senza paura, ma anche senza speranza.
Sandro Pertini

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26/03/16

Fra la ribellione e la libertà

Giobbe 17:2 Certamente c’è scherno verso di me, E il mio occhio alberga fra la loro condotta ribelle.

La ribellione è un atto di contrasto e sollevazione contro una autorità costituita. I libri di storia sono pieni di eventi di ribellione. A ben vedere la Bibbia stessa è un lunghissimo racconto sulla ribellione e sulle diverse modalità con cui viene attuata. Vi troviamo la ribellione di Satana (Genesi 3:1), come anche la ribellione di Mosè al malvagio Faraone (Esodo 2:13,15). A sua volta vi troviamo la ribellione di Cora a Mosè (Numeri 16:3). Se poi continuiamo con il racconto biblico, che cosa era quel piccolo esercito di Davide nelle rocce e grotte di HenGhedi quando regnava Saul, l'unto di Geova (1 Samuele 24:1) ? Non erano un gruppo di ribelli ? Non era ribelle Mardocheo e Ester (Adassa per gli Ebrei) contro la legge Assira (Ester 3:2,3) ? Ribelli erano gli Israeliti contro la pura adorazione verso Geova (2Re 17:7,18) . Ribelli erano i profeti contro i falsi dei e la falsa religione (Osea 2:13). Ribelle era Giovanni (Marco 6:17), ribelle era Gesù contro la classe religiosa apostata degli scribi e Farisei (Matteo 15:1,11). Ribelle era l'apostolo Paolo (Atti 23:12).

L'istruzione, come la ricchezza, può essere sorgente di bene e di male, a seconda delle intenzioni colle quali s'adopera: consacrata al progresso di tutti, è mezzo d'incivilimento e di libertà; rivolta all'utile proprio, diventa mezzo di tirannide e di corruzione (G. Mazzini).

Ovviamente è impensabile accomunare tutte queste ribellioni appena citate come se fossero equivalenti fra di loro. Chi fa questo è motivato dallo spirito agnostico e demonico di questo mondo che non ci appartiene. Prendiamo ad esempio la ribellione di Cora, non ha davvero le stesse caratteristiche della ribellione di Davide. Quali differenze vi notiamo? Come possiamo distinguere i tipi di ribellione? Proviamoci insieme. Un modo è quello di comprendere la finalità che persegue. Quali 'interessi' perseguiva la ribellione di Cora? Quale 'interesse' invece ha perseguito la ribellione di Davide o ad esempio quello di Gesù? Voleva raggiungere il potere politico? Quello religioso? Tutte queste domande rendono evidente che le ribellioni si devono distinguere e se esiste una ribellione sbagliata esiste anche una ribellione santa e accettevole. La ribellione approvata non è quella che si utilizza per ottenere o soddisfare desideri egoistici e privati. La ribellione accettevole è quella verso gli interessi del regno e quindi ha come scopo gli interessi della congregazione e della fratellanza. La ribellione è sempre santa e accettevole quando l'autorità costituita non è coerente o conforme con le leggi di Dio.

Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono.” (Malcom X)

Tutti quelli che partecipano in questo blog hanno chiaro cosa significa scontrarsi con una autorità costituita. Si nota che i risultati di queste ribellioni sono peggiori di quello che si vuole ottenere. In alcuni fratelli coinvolti, traspare un aspetto spiacevole che è quello dell'egoismo spirituale volto solo a soddisfare se stessi, diventando inquietanti epicurei della fede. Spesso le lamentele sono sequenze di "Mi hanno detto, hanno fatto...". Le congregazioni sono attaccate da queste situazioni di contrasto che non di rado alcuni "nominati" hanno risolto con spicciative procedure buroteocratiche alla "ti butto fuori". Molti "fatti" incresciosi sono accaduti perché le persone coinvolte hanno confuso (compreso il sottoscritto) la nomina spirituale con la nomina organizzativa. Non di rado altri (escluso però il sottoscritto) hanno frainteso il significato di ribellione.

Le persone chiedono la libertà di parola per compensare la libertà di pensiero che non usano affatto. (Søren Kierkegaard)

Per aiutarmi a capire cosa significa ribellarsi consapevolmente, ho trovato un esempio letterario che mi ha fatto riflettere. Étienne de La Boétie in pieno rinascimento francese è stato un filosofo politico e giurista. Nel lontano 1550 pubblicò un trattatello piuttosto sconosciuto al grande pubblico intitolato "Discorso sulla servitù volontaria". L'autore, incitava ad una ribellione sociale non violenta nei confronti di uno stato o governo, nel caso si dimostrasse despota o tirannico.

«Vorrei solo riuscire a comprendere come mai tanti uomini, tanti villaggi e città, tante nazioni a volte, sopportano un tiranno che non ha alcuna forza se non quella che gli viene data, non ha potere di nuocere se non in quanto viene tollerato. Da dove ha potuto prendere tanti occhi per spiarvi se non glieli avete prestati voi? come può avere tante mani per prendervi se non è da voi che le ha ricevute? Siate dunque decisi a non servire più e sarete liberi!»

Sembra quindi che Étienne fosse uno dei primi a proporre l'arma della non collaborazione, come forma di disobbedienza sociale nonviolenta. Nel testo si evidenzia, come l'autore non fosse interessato alle congiure di palazzo che sono preoccupate soltanto a far cadere un governo per imporre un'altra tirannide. Etienne sostiene che la libertà da un tiranno (e quindi la ribellione) è possibile ottenerla anche semplicemente imparando a sentirsi liberi.

Isaia 61:1 Lo spirito del Sovrano Signore Geova è su di me, per la ragione che Geova mi ha unto per annunciare la buona notizia ai mansueti. Mi ha mandato a fasciare quelli che hanno il cuore rotto, a proclamare la libertà a quelli che sono in schiavitù e la completa apertura [degli occhi] anche ai prigionieri;

Noi sappiamo che la nostra libertà in questo sistema di cose può esistere solo in una libera congregazione. Ma le attività organizzative stanno influenzando le relazioni dei fratelli. Spesso queste vengono compromesse senza che vi siano evidenti problemi spirituali. Alcune situazioni davvero rasentano il ridicolo quando si giudica la nomina di una persona per un messaggio contro l'organizzazione su whatsapp.

Isaia 3:13,15 Geova si erge per contendere e sta in piedi per emettere una sentenza sui popoli. 14 Geova stesso entrerà in giudizio con gli anziani del suo popolo e con i suoi principi. “E voi stessi avete bruciato la vigna. Ciò che fu preso mediante rapina all’afflitto è nelle vostre case. 15 Che cosa intendete voi in quanto schiacciate il mio popolo, e in quanto macinate le medesime facce degli afflitti?” è l’espressione del Sovrano Signore, Geova degli eserciti.

Il concetto di organizzazione sta diventando un giogo ed un inciampo per molti e forse bisognerebbe semplicemente alleggerirne il carico. Si potrebbe iniziare ad esempio diminuendo o anche togliendo definitivamente dai discorsi che facciamo, la parola "Organizzazione" o "Corpo Direttivo" (che fra l'altro non sono termini biblici) e sostituirli con congregazione e fratellanza (Esodo 4:24). Dobbiamo mettere al primo posto gli interessi di Dio per essere davvero liberi. Solo così, riusciremo a sopravvivere in questo tempo della fine. Che Geova ci sostenga.