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Pensiero dell'anno

Mamma!
Nella vita a volte è necessario saper lottare, non solo senza paura, ma anche senza speranza.
Sandro Pertini

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26/05/17

Gesù è il capo della congregazione non di una struttura burocratica.


 Immagino come sarebbe bello un rapporto... anonimo, dove la mano destra non sa casa fa la sinistra, dono a Dio fatto nel segreto e ricompensato dal Creatore che vede e sa ogni cosa. I numeri forse calerebbero, perché purtroppo le pressioni inducono alcuni fratelli a mettere qualche numero in più, nei fatti un rapporto falso, pur di non farsi considerare "spiritualmente deboli". Con un rapporto anonimo probabilmente sarebbero numeri reali.
L'organizzazione è quella che è, lo dico a 007 che nel suo Nick dice bene "mission impossible". Impossibile cambiarla perchè al quadro che vogliono rappresentare al mondo, a tutti i costi, non rinunceranno mai. Sarà Gesù a giudicare se hanno fatto bene o male, se hanno esagerato o no, se si sono comportati come uno schiavo fedele o uno schiavo malvagio. Gesù i conti con i suoi schiavi non li ha ancora fatti.... Detto questo, Gesù è il capo della congregazione, non di un'organizzazione. 

Gesù è il capo della congregazione,
non di un'organizzazione.
 


E' colui che tiene le sette stelle nella mano destra e scriveva direttamente all"angelo" delle sette congregazioni. Da quelle lettere alle congregazioni dell'Asia minore comprendiamo che Gesù segue e conosce la situazione delle singole congregazioni. La congregazione è fatta di persone, i nostri fratelli, anche se sbagliano lo sono. E se qualcuno non ha il coraggio di utilizzare le procedure e gli strumenti stabiliti dall'organizzazione, (anziani, CO ed eventualmente scrivere alla Congregazione Centrale, cosa quest'ultima che a quanto pare nessuno ha fatto...), lo capisco. Non è facile. Ma l'amore fraterno che dovremmo coltivare in tal caso dovrebbe spingerci comunque a fare qualcosa.
Il capitolo 5 della lettera di Giacomo, che consiglio di leggere per intero perchè ha un filo conduttore, fa capire che una situazione simile a quelle qui descritte esisteva in alcune congregazioni del suo tempo. "Cristiani" ricchi amanti del denaro che sfruttavano i fratelli. Dopo aver invitato i fratelli ad esercitare pazienza fino al giudizio finale, Giacomo conclude con l'esortazione ai versetti 19 e 20: "Fratelli miei, se qualcuno fra voi è sviato dalla verità e un altro lo converte, sappiate che colui che converte un peccatore dall’errore della sua via salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati."
Come fare con "vaccaro" che è pur sempre un tuo fratello in pericolo di vita? Prega, e sei sei sincero un modo gentile e premuroso lo troverai. E chissà... ma non aspettatevi che sia l'organizzazione a risolvere le cose con riforme che sarebbero interessanti ma molto difficilmente verranno attuate.
fratello 1842   commento originale


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25/05/17

La superiorità morale e le implicazioni burocratiche nell'organizzazione.





Mi pare comunque che negli interventi si faccia un bel pò di confusione. Concordo con il fratello di N quando dice che "che la Società ha il terrore per qualsiasi cosa possa rovinare la sua reputazione" e quindi a diversi livelli si finisce per valutare in maniera diversa peccati ugualmente gravi.

La superiorità morale

Ma questo avviene proprio perché, come ho detto in un precedente intervento, in passato e per lunghi decenni si è dato risalto alla superiorità morale dei testimoni di Geova, che pagano le tasse, hanno famiglie felici, la più bassa percentuale di divorzi, nelle congregazioni mostrano vero amore, non fanno distinzioni razziali e parzialità, in una parola sono i "veri cristiani".

Ma badate, questo concetto, ampiamente pubblicizzato, non serve all'ekklesia.... Gesù disse che i suoi veri seguaci si sarebbero riconosciuti dai frutti. E se ci sono congregazioni che collettivamente danno scandalo alla comunità, come sembra da alcuni commenti sopra riportati, chi cerca Dio finisce per girare al largo dalle Sale del Regno. Quindi ogni congregazione finisce per dare una buone o cattiva testimonianza non con quello che dice e predica alle porte, ma con il modo di vivere dei componenti. Chi lo apprezza darà gloria a Dio, chi ne resta scioccato penserà che la verità è altrove...

Tanta pubblicità sulla superiorità morale dei veri cristiani come dicevo non serve all'ekklesia .... ma all'organizzazione. Serve a dimostrare che ha la benedizione di Dio, che è la parte visibile dell'organizzazione celeste, che il Cd sono i fratelli di Cristo, che lo schiavo fedele e discreto è già stato riconosciuto tale da Gesù Cristo al di là di ogni dubbio e che concludendo la nostra è la vera religione che tutti dovrebbero seguire.



Tornare ad una visione equilibrata dell'organizzazione
è auspicabile

Davanti a queste pretese la reputazione dell'organizzazione va difesa ad ogni costo, così come l'unità nelle congregazioni va difesa ad ogni costo e la predicazione stessa va promossa ad ogni costo, perché i numeri, se crescono, dimostrano inequivocabilmente che Dio sta benedicendo lo schiavo fedele e discreto e l'organizzazione. Da qui l'ossessione anche per i numeri, che porta a un rapporto di servizio "nominativo" in modo che si sappia quanto ognuno si sta impegnando nell'opera ed eventualmente si possa fare pressione su quelli che fanno poco. Tutti i corpi degli anziani hanno terrore di presentare numeri in diminuzione alla visita del CO, perché sanno cosa li aspetta.


fratello "1842"    commento originale  

continua............






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17/05/17

Consultare le Scritture per prendere le decisioni.



Caro 007, credo sarebbe interessante se pubblicassi un post dove discutere dei paragrafi 8 e 9 dello studio torre di guardia della settimana scorsa.
La Torre di Guardia Marzo 2017 edizione per lo studio pagina 15 paragrafi 8-9 - (pubblicata dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova)

8 Gli esempi appena menzionati ci insegnano un’importante lezione: ognuno di noi deve prendere le proprie decisioni, che, per rivelarsi sagge, devono essere basate su una solida conoscenza delle Scritture. Galati 6:5 ci ricorda che “ciascuno porterà il proprio carico”. Quindi, non dovremmo delegare ad altri la nostra responsabilità di prendere decisioni. Al contrario, siamo noi che dobbiamo sforzarci di capire ciò che è giusto agli occhi di Dio e scegliere di conseguenza.

9 Come potremmo lasciare che altri decidano al posto nostro? Permettendo che la loro influenza ci porti a fare scelte sbagliate, e questo sarebbe pericoloso (Prov. 1:10, 15). Ad ogni modo, a prescindere da quanta pressione possano esercitare gli altri, ognuno di noi ha la responsabilità di lasciarsi guidare dalla propria coscienza addestrata secondo i princìpi biblici. Se permettessimo ad altri di decidere al posto nostro, questo significherebbe di fatto scegliere di “andare nella via con loro”. Si tratterebbe comunque di una scelta, ma dalle conseguenze potenzialmente disastrose.


Non so sono già stati discussi in qualche altro post ma quello che è stato scritto credo sia una cosa fuori dall'ordinario.. soprattutto la frase "ognuno di noi deve prendere le proprie decisioni, che, per rivelarsi sagge, devono essere basate su una solida conoscenza delle Scritture.".

Non si menzionano le pubblicazioni. Che significa?
Unito all'articolo di settimana scorsa e unito a quello che ha detto Jackson alla corte australiana (che i fratelli non seguirebbero le disposizioni se non le riconoscessero nelle scritture) mi fa pensare 2 cose: o un'imminente cambio di rotta sulle questioni non esplicitate nelle scritture (e di cui discutiamo quotidianamente) oppure un appiglio per scaricare la responsabilità sui singoli e dire in futuro "ma noi lo avevamo scritto che non dovevate seguirci se la coscienza addestrata con le scritture vi diceva altro, nonostante le pressioni a cui potreste essere stati sottoposti".

Oppure niente di tutto ciò e, nel contesto dell'articolo, se ne circoscrive l'azione solo a quello che dice un corpo di anziani e non all'organizzazione in generale? Che ne pensate? Ma perchè le riviste sono sempre molto (troppo) specifiche sui vestiti e i films ma non su cose di questa portata? Mi sembrano le leggi italiane: fatte apposta per girarle come serve al momento.. mah...
K.K.
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14/05/17

Libertà di parola dei nominati nella congregazione. Qualcosa non torna !



Prendo in prestito le situazioni di "sansone senza capelli" e di "ferito" per fare una riflessione su come la burocrazia sta mettendo a dura prova la fede dei fratelli creando situazioni surreali in cui prendere giuste e soprattutto amorevoli decisioni è complicato. E’ una riflessione prettamente carnale e non spirituale quindi mi astengo dall’usare versetti biblici perchè vi parlerò dei famigerati privilegi o incarichi (in entrambi i casi definizioni sbagliate perché o dà l’idea di casta o da l’idea di un peso). Sia nell’esperienza si sansone senza capelli che in quella di ferito si fa pressione per delle mansioni (chiamiamole cosi) da svolgere in congregazione e si discute se si può farle o no avendo un disassociato nella propria famiglia.

Vi propongo 4 situazioni che avrete sicuramente vissuto nelle vostre congregazioni:


1) Un fratello ha un figlio maggiorenne che vive in casa e il giovane viene disassociato, il padre perde le sue mansioni nella congregazione perché non è libero di parola. Il fratello dopo un po’ decide di invitare il figlio maggiorenne e autosufficiente ad andare a vivere per conto suo. Il padre dopo un po’ riceve di nuovo le sue mansioni poiché è di nuovo libero di parola. Ma per ora il figlio ha perso ogni contatto con la verità.


2) Un fratello ha un figlio maggiorenne che vive in casa e il giovane viene disassociato, il padre perde le sue mansioni nella congregazione perché non è libero di parola. Il fratello decide che il figlio può continuare a vivere in famiglia pur essendo autosufficiente con la speranza che possa ravvedersi e nel frattempo ricevere ancora cure spirituali. Ma non gli vengono ridate le sue mansioni in congregazione poiché avendo un figlio disassociato in casa non è libero di parola.


3) Una sorella sposata commette adulterio e viene disassociata il marito perde le sue mansioni nella congregazione perché non è libero di parola. Il fratello decide di non perdonarla e di divorziare. Scritturalmente è libero di risposarsi dopo un po lo fa e torna ad avere le sue mansioni nella congregazione percè è di nuovo libero di parola.


4) Una sorella sposata commette adulterio e viene disassociata il marito perde le sue mansioni nella congregazione perché non è libero di parola. Il fratello decide di perdonarla e l’aiuta a ristabilirsi spiritualmente ma il fratello continua a non avere nessuna mansione nella congregazione perché non è libero di parola.


Tutti e quattro i fratelli hanno fatto delle scelte legittime dal punto di vista dell’organizzazione . Ma la libertà di parola ora era diversa. Chi aveva deciso di liberarsi dei pesi morti(figlio e moglie disassociati) erano stati premiati con nuove mansioni nella congregazione, chi aveva deciso di intraprendere la strada più difficile quella dell’amore , del perdono del “forza che puoi tornare a Geova se lo vuoi” ora non potevano più avere mansioni nella congregazione perché non erano liberi di parola.


Qualcosa non torna! Anziani, sorveglianti membri dei vari corpi direttivi e di filiale se state leggendo rendetevi conto delle cose surreali che avete creato con le vostre regole tratte dalle direttive e non dalla Bibbia. Ve lo dico con il cuore in mano Svegliatevi! Non è il momento di dormire il popolo di Geova ha bisogno di pastori amorevoli non di burocrati giustizionalisti. Fatevi una bella ricerca sull’amore meditavi sopra e pregate, molto , molto ne avete bisogno perché state messi male agli occhi di Geova…..a presto



Will Turner

commento originale nel post

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11/05/17

Riforma biblica 15° : Libro Organizzati per predicare e per proteggere il gregge

Il cambio nome del manuale organizzativo dei servitori di Dio dovrebbe più o meno essere questo : "Organizzati per predicare il regno e per proteggere il gregge"
 

Ci vorrebbero direttive ad hoc per questi casi di abuso di potere da parte di nominati e gruppi di anziani famosi o meno, e di cui parliamo ampiamente in questo spazio virtuale protetto dalle grinfie dei cavalieri della fede anarchici e indisciplinati.
 
Stabilire per direttiva una sorta di vademecum per proteggere i proclamatori leali da abusi di potere da parte di nominati carnali e stampato sul libro Organizzati, ad uso della congregazione e associazione mondiale dei servitori di Dio.
 
Una proposta di riforma potrebbe essere così formulata nel libro Organizzati :
 
" Ogni proclamatore che ne fa richiesta ha diritto a spostarsi di congregazione sia se il motivo è di natura spirituale o motivazioni del tutto personali. Gli anziani incoraggeranno i proclamatori che desiderano spostarsi leggendo loro passi scritturali incoraggianti e ponendo l'attenzione sui benefici del continuare a servire Geova. Gli anziani si asterrano dal giudicare i fratelli e i loro motivi sapendo che il carico di ogni decisione non è loro imputato e che non sono i signori della fede di ogni singolo fratello. Essi faranno una lettera di presentazione positiva ed incoraggiante. Se hanno qualche appunto deve essere detto a voce con tatto e amorevolmente . Lealmente gli anziani consegneranno in copia la lettera di presentazione anche al proclamatore o alla famiglia che intende servire Dio in un altra congregazione."

Poi si potrebbe spiegare il perché del cambiamento alla fratellanza dicendo : " A motivo di molti casi di abuso di cui il corpo direttivo è venuto a conoscenza tramite la fratellanza si è pensato di stabilire una direttiva per evitare atti di bullismo da parte di alcuni nominati che a motivo di imperfezione o atteggiamento sbagliato verso il proprio incarico e verso il gregge affidato alla loro cura tendono a esagerare o a dettare le proprie regole o modi di fare nel trattare con i fratelli. Certi che queste modifiche aiuteranno tutti anziani compresi a rendersi conto che siamo un popolo unito sotto lo stesso Pastore Eccellente e compagni d'opera per il bene della congregazione affinché l'amore e i vincoli di fratellanza crescano in uno spirito pacifico e positivo. Vostri conservi dalla sede centrale....ecc...ecc.."
Che bello dare uno STOP senza creare eccessivo disagio
 
 
 
 
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La Parabola del figliuol impenitente


Ogni tanto fissava la finestra.
Quella finestra...
Un'enorme finestra sul mondo.
Immagine che, da un po' di tempo, era diventata improvvisamente ostile.
Nemica.
Non passava mai la luce attraverso essa.
Il tempo passava ma la notte non si alternava mai al giorno.
All'inverno non seguiva mai l'estate o la primavera.
Era sempre tutto buio e freddo.
Da un po' di tempo il buio e il freddo avevano preso residenza dentro il suo cuore.
Ogni tanto guardava attraverso quella finestra... ma lo faceva di nascosto.
Non poteva rischiare di essere visto.
Non doveva dare a sua moglie, o a suo figlio, l'idea di essere sleale.
Non poteva dare alcuna occasione per dire "Cosa stai facendo?"
Dal giorno in cui il figlio più giovane gli aveva detto "Dammi la mia eredità! Voglio vivere la mia vita..." la sua vita era diventata difficile.
Decisamente più triste.
Dove si trovava, adesso, suo figlio?
Stava bene?
Cosa avrebbe dato per sentire solo la sua voce! Solo la voce. Solo una volta.
Ma i mesi erano passati e l'inverno non finiva più.
"Concentrati sui tuoi privilegi..." gli aveva detto qualcuno "concentrati sulle parti... sii forte e leale... mi raccomando sii leale. Tuo figlio, in fondo, se l'è cercata. L'amore non è sentimentalismo. Ricordi cosa abbiamo studiato?"
E così anche quel giorno, il buon vecchio Timoty, dopo essersi guardato intorno per accertarsi che nessuno lo vedesse, diede quell'occhiata veloce alla finestra.
Era buio. Era inverno... ma forse domani sarebbe spuntato il sole.
Volle crederci.
Solo quella speranza lo spingeva ad andare avanti.
Adesso doveva mostrarsi forte, come ogni buon capofamiglia, e far credere che tutto andasse a bene.
Soprattutto a sua moglie... che era anche la madre di quel figlio di cui nessuno sapeva, ne poteva cercare di sapere, più nulla.


Per Aron il viaggio era stato più dispendioso del previsto.
I soldi, benché abbondanti all'inizio, finirono presto.
"Com'è possibile?" si chiese per l'ennesima volta.
Come aveva fatto a spendere quella fortuna in così breve tempo?
Certo... non era stato giudizioso.
Aveva sperperato un bel po' di denaro facendo "il generoso".
Offrendo tutto a tutti.
Una volta la pizza, una volta la bibita...
Cercando di farsi amici un po' tutti.
E ripensadoci non era stato neppure irreprensibile.
Aveva fatto tante sciocchezze.
Le donne gli piacevano... uff!
Non era mai successo finché viveva a casa di suo padre... e certo non era andato via con l'intenzione di vivere una vita immorale.
Se lo ripeteva e se lo ripeteva.
Non era partito con quell'intenzione...
Ma vivendo da solo e con tutti quei soldi (almeno all'inizio)... cominciò a credere che non sarebbe stato così male provare.
Le donne erano belle, ammiccanti... il desiderio era forte.
Il peccato lo aveva avvinto ormai tante volte.
Chissà se suo padre lo avrebbe mai perdonato...
"No" pensò "non mi perdonerà mai".
Da quando aveva finito il denaro aveva fatto di tutto per sopravvivere ma adesso le agenzie interinali neppure lo chiamavano più.
La sua padrona di casa l'avrebbe sbattuto fuori l'indomani.
Senza soldi... senza un tetto sulla testa... senza più amici.
Dove sarebbe andato?
Cosa avrebbe fatto?
Sarebbe morto di fame?
Sicuramente i suoi ex fratelli non gli avrebbero mai dato aiuto perché ne sarebbe andato della loro reputazione e leatà.
Aiutare lui?
Uno che aveva tradito tutto e tutti... che aveva abbandonato il padre anziano e che avevo speso tutto in divertimenti immorali?
Probabilmente sarebbe morto di fame o di freddo.
La fuori, e se ne rendeva conto solo adesso, faceva così freddo!
"Eppure..." pensò... "mio padre ha una discreta attività commerciale. E' benestante. Ha molti dipendenti".
Sarebbe potuto tornare come se nulla fosse accaduto?
Sarebbe potuto tornare da figlio?
"No... assolutamente no" disse fra se.
"Sono troppo sporco per pretendere che lui mi riaccolga. Ma se lo implorassi di assumermi... anche come l'ultimo dei manovali... come l'ultimo degli sguatteri nella sua fattoria... allora forse..."
Fece uno sforzo.
Ormai non c'era più motivo per essere orgogliosi.
Aveva addirittura desiderato mangiare il cibo dei porci... la dignità l'aveva svenduta al peggior offerente!
La fame lo stava dilaniando.
Era il quarto giorno che non mangiava.
"Tornerò da colui che una volta era mio padre" disse "e lo supplicherò, in gionocchio, di farmi fare qualsiasi cosa. Lo supplicherò di aiutarmi a sopravvivere in questo mondo. Dormirò nella stalla e mangerò un solo piatto al giorno. Non chiedo altro".


Il giorno dopo non fu un giorno come gli altri per il buon vecchio Timoty.
Fece la cosa che, ormai come un rito, faceva tutte le mattine... e vide un raggio di sole!
Suo figlio stava arrivando, barcollante e sporco...
Nessuno dei suoi dipendenti lo riconobbe e infatti lo trattenevano dall'avvicinarsi troppo alla fattoria.
Ma Timoty uscì correndo... si liberò dei suoi dipendenti e presto furono faccia a faccia.
Padre e figlio.
Il figlio si gettò ai suoi piedi e disse... "‘Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te. Non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Fammi come uno dei tuoi salariati’".
Timoty, dapprima felice si scurì in viso...
Che cambiamenti aveva fatto, davvero, suo figlio?
"Cosa ti ha spinto a venire fin qui?" chiese.
"Ho peccato contro il cielo e contro di te" disse ancora "non ho più una casa... non ho un soldo... ho fane! Fammi come l'ultimo dei tuoi salariati"
Allora il padre gli disse... "Figlio... la tua è la classica tristezza secondo il mondo e non secondo Dio. Sei venuto da me perché hai fame, giusto? Perché non sei venuto quando avevi lo stomaco pieno?".
"Ma... padre..." disse il figlio "fammi come l'ultimo dei tuoi salariati!"
"E cosa direbbero i fratelli sul fatto che ho rapporti e tengo in casa un disassociato? Mi dispiace... ma torna quando sarai veramente pentito".
Proprio in quel momento uscì di casa la mamma e il fratello maggiore che fecero entrambi finta di non vederlo.
Passarono oltre.
D'altronde erano tutti leali all'organizzazione... non a caso non avevano mai risposto, mai, a nessuna delle sue telefonate.
Lui era tornato perché aveva fame... troppo facile no?


Liberamente tratto dalla "Parabola del figluol prodigo"
... o forse no?
Matteo 9:13; Matteo 15:6b



Israeli

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08/05/17

Obiaezioni al blog .




Sono stupito per quanto leggo, sembra che si voglia trovare da ridire comunque e a prescindere, ....

1. Il corpo direttivo fornisce istruzioni leali a trasparenti.
2. Ci sono alcuni anziani che violano " lo spirito della disposizione: SI!
3. Ci sono anziani (molti) che si comportano correttamente: SI
4. Se tutti si comportano lealmente questo modo di comunicare informazioni e utile? SI

La mia domanda a voi è: non si potrebbero essere più obbiettivi senza polemica perpetua?
Grazie
Provo a esprimermi in funzione delle vostre osservazioni su questo blog:
Il sistema attuale è il metodo del momento, in altri periodi ne venivano usati altri. Il punto e il motivo, se qualcuno si rende colpevole di gravi azioni che potrebbero ripetersi pensate davvero che si tratti solo di burocrazia. Tutto quello che possa essere inserito in una lettera e facilmente smentibile.
E' VERO che corpi di anziani scrivono cose ignobili, mi chi ci obbliga a berci qualunque cosa? Chi ci impedisce di chiedere chiarimenti? Perche non prendersi del tempo per constatare come stanno effettivamente le cose è forse non tenere conto delle LETTERE? (Parlo x esperienza)
Molte cose non ho capito dei mie genitori al momento, ma mi sono sempre fidato. Mai ho pensato che remassero contro la famiglia, anche se talvolta lta si sono sbagliati. Le accuse formulate devono essere dimostrate, comunque non siamo noi giudici, gli addetti ci sono ed io mi fido.

Cibo solido: si risponde tutti di questa mancanza.
Se il vasaio muove i fili, sono più che contento. In altre parole la constatazione di fatti inoppugnabili va al di là delle opinioni di ognuno di noi. Tuttavia è necessario ricordare che le nostre sono opinioni, l iddio altissimo non ha mai perso il controllo nel passato nel presente e sopratutto nel futuro della sua organizzazione. Quello che viviamo è il tempo x dimostrare chi siamo senza dissonanze, se possibile. Buona giornata


Anonimo  Samuele Nikname 1304
1304         06/05/17, 13:04   e    07/05/17, 10:11